La mia matrigna rubava i soldi di natale di mia sorellina: ecco come l’ho costretta a pentirsi

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Quando Joan si accoccolò sul divano con la sua sorellina di otto anni, Beverly, era pronta per una serata tranquilla all’insegna di un film che entrambe adoravano. I popcorn erano pronti, le luci soffuse e Beverly, avvolta nella sua coperta preferita, canticchiava allegra mentre sullo schermo Elsa intonava “Let It Go.” Joan osservava con affetto quella bambina che aveva visto crescere troppo in fretta, il cuore colmo di emozioni contrastanti. Era un raro momento di pace che Joan desiderava custodire.

“Sempre il tuo film preferito, Bev?” chiese, scompigliandole i morbidi capelli castani.
“Assolutamente sì!” rispose Beverly ridacchiando, gli occhi brillanti di felicità.

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Era una gioia vederla così, ma Joan non poteva ignorare il peso del passato. Dopo la perdita della loro madre due anni prima, la vita di Beverly aveva preso una piega difficile. Il padre si era risposato con Sophia, una donna apparentemente gentile ma distante, la cui freddezza contrastava con il calore che un tempo caratterizzava la loro famiglia. Joan, intanto, era partita per il college, lasciando Beverly sola in quella nuova e complicata dinamica familiare. Quel pensiero continuava a tormentarla.

Mentre la musica del film riempiva la stanza, Joan ruppe il silenzio:
“Ti è piaciuto il Natale, Bev?”

“Sì! Papà mi ha preso una bambola e Sophia mi ha regalato delle matite,” rispose Beverly, felice.

“Matite?” chiese Joan, sollevando un sopracciglio. “E la nonna, il nonno o la zia Liz? Non ti hanno dato nulla?”

Beverly abbassò lo sguardo. “Mi hanno dato dei soldi,” mormorò.

“Oh, che bello! E cosa hai comprato?”

Beverly esitò, il viso si incupì. “Non li ho più…”

Joan si irrigidì. “Cosa intendi?”

La bambina, con un filo di voce, confessò: “Sophia li ha presi. Ha detto che avevo già troppi regali e li ha usati per la spesa di Natale.”

Un piano per rimediare

Joan sentì la rabbia montare dentro di sé. Come poteva Sophia rubare i soldi di Natale di una bambina? Non solo era un gesto ingiusto, ma anche profondamente crudele. Beverly aveva ricevuto 300 dollari – un dono generoso da parte della nonna, del nonno e della zia Liz – e Sophia li aveva sottratti senza remore.

La mattina seguente, Joan inviò un messaggio al padre:
“Possiamo fare una cena di famiglia domani? Prima che torni a scuola?”
“Certamente,” rispose lui, ignaro del motivo.

La sera della cena, Joan si presentò determinata. La tavola era splendidamente decorata, con le luci natalizie ancora accese. Beverly era seduta accanto a Joan, felice e ignara del confronto imminente. Sophia, seduta dall’altro lato, chiacchierava animatamente, vantandosi degli incredibili affari che aveva trovato durante lo shopping natalizio.

Joan attese il momento giusto. Poi, con un leggero tintinnio del bicchiere, attirò l’attenzione di tutti.
“Vorrei condividere qualcosa,” iniziò con un sorriso controllato. Tutti gli occhi si rivolsero verso di lei, compresi quelli di Sophia, che sembrava improvvisamente nervosa.

“Come sapete, Beverly adora andare sul monopattino. Per Natale, ha ricevuto un bel po’ di soldi da nonna, nonno e zia Liz per comprare una bicicletta. Ma… c’è un problema. Quei soldi non ci sono più.”

Un silenzio imbarazzato cadde sulla stanza. Sophia si irrigidì, le mani che stringevano la tazza di caffè.
“Cosa intendi, Joan?” chiese il padre, confuso.

“Sophia li ha presi,” rispose Joan, fissando la matrigna con fermezza.

Sophia cercò di ridere nervosamente. “Oh, Joan, non è come sembra. Beverly non aveva capito—”
“Ha capito benissimo,” la interruppe Joan. “Mi ha detto che hai usato i soldi per la spesa di Natale. È vero?”

Il padre guardò Sophia, incredulo. “È vero, Sophia? Hai preso i soldi di Beverly?”

Sotto lo sguardo di tutti, Sophia balbettò: “Li avrei rimessi… è solo una bambina. Non avrebbe saputo come spenderli!”

La nonna intervenne con tono gelido: “Non ti appartenevano. Quei soldi erano per lei.”

Il padre, furioso, concluse: “Restituiscili. Ora.”

Sophia protestò, ma non ebbe scelta. Quella notte, Joan consegnò a Beverly una busta con i suoi 300 dollari. “Domani andiamo a comprare la bicicletta,” disse con un occhiolino.

Una vittoria meritata

Il giorno seguente, Beverly scelse una bicicletta rosa brillante, completa di cestino, campanello e frange scintillanti. Con i soldi avanzati, comprò una bambola e un kit per disegnare.

Mentre pedalava nel vialetto, le sue risate riecheggiavano come un inno alla giustizia. Joan la guardava, sapendo di aver fatto ciò che era giusto. Beverly aveva recuperato ciò che le spettava e, ancora più importante, aveva imparato che nessuno aveva il diritto di approfittarsi di lei.

Il sorriso raggiante della bambina era la conferma che, quella volta, l’amore e la determinazione avevano trionfato.

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