Per il mio compleanno, mia figlia mi ha dato una busta: appena ho visto cosa c’era dentro, ho deciso di non parlarle più.

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Mia figlia mi ha chiamato con entusiasmo, invitandomi a vedere il regalo che avevano preparato per me.

— Mamma, devi assolutamente vedere cosa ti abbiamo preso! — ha detto con un sorriso entusiasta.

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— Sai che non sono mai stata una fan dei regali in denaro, giusto? Mi sembra tutto così impersonale.

— Mamma, non sono soldi! Vedrai, ti piacerà, sono sicura.

A quel punto ho preso la busta con curiosità, ma anche un po’ di scetticismo. Quando l’ho aperta, sono rimasta sorpresissima: dentro c’era un voucher per un soggiorno di dieci giorni in un centro termale, completo di trattamenti vari: massaggi, sorgenti termali e una dieta equilibrata.

— Oh… — ho esclamato, sorpresa dalla scelta. — E come vi è venuto in mente questo?

— Non ti piace il nostro regalo? — ha chiesto mio genero, con un’espressione che tradiva un po’ di confusione.

Sono rimasta in silenzio, cercando di raccogliere i miei pensieri. Da un lato, capivo che era un pensiero gentile e sicuramente ben intenzionato. Dall’altro, mi sembrava che quel tipo di regalo non fosse affatto in linea con me: sono una donna attiva, abituata a viaggiare, a scoprire nuovi posti, sempre in movimento.

— Beh, vi ringrazio, naturalmente, — ho iniziato, cercando di non sembrare troppo critica. — Ma… un centro termale? Per chi? Non è più adatto a persone più anziane?

— Mamma, ma non è solo un centro termale! Immagina le montagne, l’aria fresca, la natura che ti circonda. Abbiamo scelto un posto con camere confortevoli e molte attività divertenti!

— Attività? Come balli per pensionati? — ho risposto con un sorriso ironico, incapace di trattenermi. — Figlia mia, sai bene che non è il tipo di posto che mi piace. Non mi vedo proprio a fare trattamenti termali insieme a persone molto più anziane di me.

— Mamma, ma vuoi rilassarti, no? È un’esperienza che potrebbe fare bene!

Ho scosso la testa, un po’ incredula. Perché mi vedono così? Come se fossi ormai pronta a rimanere seduta in una spa per giorni interi, insieme a persone più grandi, a godermi un tipo di “riposo” che non ha niente a che fare con il mio stile di vita.

— Ci si può rilassare in altri modi, — ho risposto, sentendo una crescente frustrazione. — Perché non avete pensato a un viaggio in un posto dove davvero mi senta viva? Dove possa vivere nuove esperienze?

Mio genero, notando l’espressione di disagio sul mio volto, ha tentato di intervenire.

— Volevamo solo che ti rilassassi un po’, mamma. Pensavamo che ti sarebbe piaciuto.

— Piaciuto? Forse sarebbe piaciuto a qualcuno che, a 70 anni, ha bisogno di nuotare in una piscina termale, ma non a me! — ormai non riuscivo più a nascondere la delusione e il disappunto che stavo provando.

Ho sentito una fitta di tristezza dentro di me, e le lacrime mi sono salite agli occhi. Mia figlia e mio genero, imbarazzati dalla mia reazione, hanno ringraziato rapidamente per la cena e se ne sono andati senza aggiungere altro. Nemmeno una scusa.

Sono rimasta lì, seduta al tavolo, stringendo la busta del regalo come se fosse un oggetto che mi apparteneva, ma che non avevo scelto.

Che delusione. Non riesco a credere che mia figlia mi veda in questo modo. Come se avessi bisogno di un rifugio per vecchi anziché di nuove esperienze, nuove emozioni, di vita!

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