Ho cresciuto mio figlio, Marco, da solo, affrontando tutto senza chiedere aiuto. La vita mi ha messo alla prova senza preavviso, e sua madre non ha mai voluto impegnarsi nella nostra relazione. Quando Marco è nato, lei ha iniziato a cercare altro, abbandonandomi. Alla fine, l’ho allontanata, con un neonato nelle braccia e un futuro incerto davanti.
Se non fosse stato per il sostegno dei miei genitori, non so come avrei fatto. Sono stati la mia forza nei momenti più bui, sempre pronti a sostenermi, passo dopo passo.
Marco è cresciuto, diventando il mio orgoglio, la ragione della mia esistenza. Ho fatto tutto il possibile per non farlo mai sentire solo o trascurato. Il momento più difficile, però, è arrivato quando è stato chiamato al servizio militare. L’idea di non vederlo per due anni mi distruggeva. Non potevo sopportarlo. Grazie a qualche contatto, sono riuscito a farlo assegnare a una caserma vicina. Ogni settimana andavo a trovarlo e, a volte, il suo comandante gli permetteva di tornare a casa per il weekend.
Quando il servizio militare è finito, sono iniziati altri problemi. Marco si è innamorato di Laura, una ragazza bellissima, ma con un carattere glaciale e determinato. Quando l’ho conosciuta, mi ha subito fatto capire che Marco era ormai di sua proprietà e che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di tenerlo lontano da me.
Ho provato a parlarle, spiegandole che avevo ancora un ruolo nella vita di Marco, ma era inutile. Prima del matrimonio, ho fatto un grande sacrificio: ho ceduto loro la casa che avevo a Verona e mi sono trasferito da mia madre, che era rimasta sola dopo la morte di mio padre, sperando che questo gesto li avvicinasse. Ma mi sbagliavo. Laura ha subito rivoluzionato la casa, eliminando ogni traccia di me. Ha buttato via mobili, oggetti, ricordi, come se volesse cancellare il mio passato.
Poi è nata mia nipote, Sofia. All’inizio, io e mia madre potevamo vederla, ma solo a orari stabiliti, come se fossimo ospiti non graditi. Il colpo più duro è arrivato quando Laura ci ha accusato di “puzzare di capre” per via degli animali che mia madre allevava. Ha detto che Sofia avrebbe potuto sviluppare allergie e ci ha vietato di entrare in casa.
Ora vedo mia nipote solo da lontano, nel passeggino, mentre Laura ci tiene a distanza, come se fossimo un pericolo.
Marco lo vedo sempre meno. A volte trova scuse per venire a trovarci di nascosto, ma quando gli chiedo cosa stia succedendo, risponde con frasi senza senso: “Laura sta allattando, non voglio stressarla”. Ogni scusa è un colpo al cuore. E so che, quando Sofia inizierà a mangiare cibi solidi, troverà un’altra giustificazione per non venire.
Il mio cuore si spezza. Mio figlio, per cui ho sacrificato tutto, è diventato un’ombra nella mia vita, prigioniero di una donna che ha deciso di cancellarmi. E lui, ormai, non fa nulla per fermarla.