Un tempo, Stella Marconi era il volto più famoso del cinema mondiale. Le sue fotografie ricoprivano riviste, i suoi film incassavano milioni, e le sue apparizioni nei grandi festival facevano il giro del mondo. Ma ora, a 68 anni, Stella non vive più sotto i riflettori, bensì sotto il cielo infinito di una piccola fattoria tra le colline toscane.
Quando la incontrai per la prima volta, era intenta a mungere una capra, con le mani segnate dal lavoro e un sorriso sereno. Non sembrava affatto quella diva che immaginavo dai film e dalle copertine patinate.
“Come si passa da star a contadina?”, le chiesi, curiosa.
Lei rise, un suono caldo e autentico. “È stato un salto, ma necessario. Ho capito presto che la fama è come una luce troppo forte: ti acceca, ti brucia. Qui, invece, la luce è gentile, e la terra ti insegna l’umiltà.”
Stella mi raccontò che dopo il successo, la sua vita era diventata un turbine di scandali, pressioni, apparizioni obbligate. Si sentiva imprigionata in un personaggio che non era più lei. Una sera, durante le riprese di un film in cui interpretava un ruolo che odiava, prese una decisione impulsiva: avrebbe lasciato tutto.
Acquistò una vecchia fattoria in Toscana, senza dire nulla a nessuno. Lavorò duramente, imparò a conoscere ogni albero, ogni sentiero. Iniziò a coltivare erbe aromatiche e a produrre formaggi. Il silenzio e la routine della campagna le restituirono la pace.
“Non ho mai rimpianto la vita di Hollywood. Qui, ogni giorno è una storia nuova, e il protagonista sono io, non uno script scritto da altri.”
Durante quella visita, Stella mi mostrò un album di foto: immagini della sua vita di diva, accanto a volti noti, in abiti scintillanti. Poi, una serie di foto attuali: mani sporche di terra, un cane che le lecca il viso, tramonti dorati sul vigneto.
“Le due vite,” disse, “sono entrambe mie. Ma quella che scelgo di vivere oggi è quella che mi fa sentire veramente libera.”
E mentre il sole calava sulla fattoria, Stella Marconi — ex regina dello schermo — si chinava a raccogliere una mela, con la stessa grazia di una dea, ma con il cuore di una donna finalmente a casa.