Elena aveva accettato di partecipare alla festa, nonostante non potesse nemmeno permettersi un regalo decente.

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Elena non aveva mai pensato che un compleanno di sua figlia potesse diventare un incubo. Lì, in quella sala piena di ricchezza e ostentazione, si sentiva come se fosse una semplice comparsa in una storia che non le apparteneva. Mamma single, con un lavoro che non le consentiva nemmeno di prendersi una giornata di riposo, si trovava a dover affrontare, ancora una volta, le macerie della sua vita.

Jake, suo ex marito, l’aveva lasciata anni prima. Soprattutto nel momento peggiore. Sua figlia, Ellie, aveva solo tre anni quando lui se n’era andato. L’aveva abbandonata per una nuova amante, ignorando completamente il fatto che Elena stava lottando per prendersi cura di suo padre malato, 24 ore su 24. Elena aveva dato tutta se stessa per quel maledetto periodo: nutrirlo, lavarlo, tenergli compagnia, mentre il peso dei debiti cresceva. Poi, suo padre se n’era andato, e con lui, tutte le sue forze.

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Jake non aveva mai alzato un dito. L’idea di un uomo che abbandonava la sua famiglia per inseguire un’altra vita, mentre lei si consumava per far fronte a tutto, la faceva infuriare, ma si era sempre controllata. Non era il momento giusto per lottare. Doveva concentrarsi su Ellie. Ma quella festa… quella festa di compleanno, quella stupida festa in cui Jake e la sua amante avevano deciso di ricomparire, per “partecipare” alla vita della figlia, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Elena aveva accettato di partecipare alla festa, nonostante non potesse nemmeno permettersi un regalo decente. Ellie meritava il meglio, e aveva promesso che sarebbe stata lì, per lei. Ma quando arrivò, si sentì completamente fuori posto. I ricchi invitati la guardavano come se fosse una di quelle comparse scomode nei film, vestita di stracci e incapace di appartenere a quel mondo dorato. Le risate e i sussurri che riempivano la sala le facevano lacerare l’anima.

Decise di fuggire in bagno, dove si rifugiò per riprendersi. Lì, mentre cercava di calmarsi, sentì le voci di Jake e della sua amante provenire da dietro la porta. Non voleva ascoltare, ma non riuscì a fare a meno di sentire. “Cosa pensi che faccia? Povera, tutta sola con Ellie. Non ha una vita. Pensa che la gente si preoccupi per lei?” la voce della nuova amante di Jake, infida e acida, la colpì come un pugno nello stomaco. “La lascerò completamente al suo destino. Non mi interessa. Non è mai stata capace di nulla.”

Elena sentì un’ondata di rabbia montare in lei. Ma poi, qualcosa dentro di lei cambiò. Non avrebbe permesso che Jake e la sua amante continuassero a trattarla come se fosse invisibile. In quel momento, capì che non doveva più essere quella che si faceva calpestare. Doveva rispondere, e non solo a loro, ma alla vita che l’aveva messa continuamente alla prova.

Con determinazione, Elena uscì dal bagno, si avvicinò a Jake e alla sua amante con passo deciso, ma non era arrabbiata. Non voleva sprecare energia in quel modo. La sua mente era lucida. Con un sorriso gelido, guardò Jake negli occhi.

“Sai,” iniziò Elena, “è interessante quanto tu e la tua amante possiate parlare di me, ma non avete mai avuto il coraggio di affrontarmi quando le cose erano difficili. Allora, come ora, io sono quella che ha sempre fatto tutto da sola.” Si fece una pausa, guardando entrambi con un’aria di superiorità.

“E nonostante tutto, eccomi qui. Sono sopravvissuta, sono la madre di Ellie, e sono in piedi. E mentre tu ti crogioli nella tua nuova vita, io sto costruendo la mia. Quindi, continuate pure a parlare di me dietro le spalle. Ma io non sono più quella che siete riusciti a ignorare.”

Jake rimase senza parole. La sua amante, sorpresissima, non sapeva come reagire. Elena si girò e, con un passo fiero, si allontanò da loro, tornando dai pochi amici sinceri che aveva, che l’avevano sempre supportata. Quando Ellie la vide, sorrise, felice di avere una mamma che, nonostante le difficoltà, non aveva mai smesso di lottare per lei.

Elena non sapeva ancora cosa le riservasse il futuro, ma una cosa era certa: non avrebbe mai più permesso a nessuno di calpestare la sua dignità. E Jake, bene o male, si sarebbe dovuto accontentare di una cosa sola: non avrebbe mai più avuto il potere di distruggerla.