Non compatirmi, davvero. Anzi, posso dire con sincerità che mi sento pienamente serena, forse persino felice.
Un giorno, durante una lunga attesa nell’ambulatorio di uno specialista della pelle, mi trovai seduta accanto a una donna che mi avrebbe lasciato un’impronta profonda nel cuore.
Aveva un’eleganza semplice ma sicura, di quelle che non si possono fingere. Pensai avesse poco più di sessant’anni, e invece ne aveva superati i settanta. Restai colpita, ma fu la conversazione a sorprendermi ancora di più.
Mi parlò con naturalezza della sua vita. Si era sposata due volte, ma ormai viveva da sola. Nessun rimpianto, nessuna malinconia nella voce.
Il primo marito lo aveva lasciato dopo anni di incomprensioni. Lei era stata chiara fin dall’inizio: non desiderava diventare madre. Lui inizialmente disse di accettarlo, ma col passare del tempo cominciò a sperare in un cambiamento, in un istinto materno che non arrivò mai. Alla fine si lasciarono.
Il secondo marito aveva già una figlia da una relazione precedente. Con lui trovò un equilibrio sereno, privo di pressioni. Purtroppo la vita insieme fu breve: un’improvvisa malattia lo portò via.
Da quel momento ha vissuto sola, ma non si considera né triste né abbandonata. Ha la sua casa, le sue passioni, i suoi ritmi. E una certezza: non ha mai voluto figli e non si è mai pentita della scelta.
– “Sai,” mi disse sorridendo, “quel famoso bicchiere d’acqua, se proprio servirà, posso anche pagarlo. L’importante è avere la libertà di scegliere.”
Mi lasciò senza parole. Quella donna non aveva solo accettato la sua vita: l’aveva abbracciata fino in fondo.