Sanka stava scrivendo la sua lettera a Babbo Natale, come tutti gli altri bambini della casa. Era una tradizione annuale, e quest’anno la sua lettera conteneva una richiesta speciale: “Vorrei trovare la mia mamma e il mio papà.” Sanka, a soli undici anni, sognava di riunirsi con i genitori che non aveva mai conosciuto.
Ogni anno, i bambini della casa scrivevano le loro lettere, e anche se sapevano che le probabilità di ricevere risposte erano minime, speravano comunque. Il direttore della casa, sempre gentile, si era occupato di distribuire le lettere e raccogliere i regali. Ma quella sera, Sanka non riusciva a smettere di pensare ai suoi genitori, che forse erano lontani e persi in un mondo che non riusciva a comprendere.
Quando arrivò il giorno di Capodanno, tutti i bambini si riunirono per una grande festa. L’atmosfera era gioiosa, ma per Sanka c’era sempre un vuoto dentro di sé. Durante il party, una nuova idea balenò nella sua mente: “Cosa succederebbe se cercassi davvero?” Decise che, invece di aspettare passivamente, avrebbe fatto di tutto per trovare la sua famiglia.
Il giorno dopo, mentre gli altri bambini giocavano, Sanka si sedette al computer della casa, cercando sui social network e su internet. Scrisse: “Cercasi genitori”. Non sapeva se funzionava, ma sentiva che doveva provarci. “Potrei trovare qualcuno”, pensava, “qualcuno che mi conosca.”
Nel frattempo, nella casa degli ospiti, Andrey Vladimirovich, un uomo che lavorava come volontario per la casa, passò accanto a Sanka. Vedendo cosa stava facendo, si fermò per un momento. “Sai,” disse con una voce calma, “a volte i sogni si avverano nei modi più inaspettati.”
Sanka sorrise, ma nel suo cuore sapeva che la ricerca era appena iniziata.