Lesha appoggiò il telefono sulla scrivania, guardando lo schermo ancora illuminato. La conversazione con sua madre le aveva lasciato una sensazione di fastidio che non riusciva a scrollarsi di dosso. Sapeva che la sua mamma aveva ragione, in un certo senso. Angela, sua sorella, non era mai stata una ragazza facile da gestire. Ma quello che sua madre non capiva era quanto fosse difficile convivere con Oksana. Le due non si sopportavano, fin dal primo incontro.
Oksana aveva sempre avuto un carattere forte e deciso, mentre Angela era una di quelle ragazze che sembravano sempre in bilico, come se non sapesse mai dove stesse andando nella vita. Non aveva mai avuto un percorso chiaro, e questo faceva scattare la diffidenza in Oksana, che non riusciva a capire le sue insicurezze. “Metti Angela in soggiorno”, aveva detto sua madre, ma come poteva? Angela non era una ragazza qualsiasi; era sua sorella, e a Lesha sembrava crudele pensare che dovesse vivere separata dalla famiglia.
Lesha si sedette sulla poltrona accanto alla finestra, guardando fuori, dove il cielo iniziava a tingersi di rosa per il tramonto. C’era qualcosa di irreparabile tra le due donne. Ogni volta che provava a mettere pace, la tensione cresceva. Le litigate erano diventate una costante nelle loro vite, e Lesha non sapeva più come gestire la situazione.
“Non posso farlo,” pensò tra sé e sé. “Non posso far vivere Angela in quel dormitorio, lontano da casa, solo perché Oksana non la sopporta.”
La sua mente era un turbine di pensieri. Aveva promesso a sua madre che avrebbe risolto la situazione, ma non sapeva come. Doveva parlare con Oksana, cercare di farle capire che Angela aveva bisogno di loro, che quella convivenza forzata avrebbe potuto funzionare, se solo avessero dato una chance alla loro relazione.
Quando Lesha tornò in cucina, trovò Oksana seduta al tavolo, con il viso scontroso come al solito. Si fermò per un attimo sulla porta, cercando le parole giuste.
“Oksana, dobbiamo parlare,” iniziò Lesha, cercando di mantenere un tono calmo.
Oksana sollevò lo sguardo, ma non rispose, continuando a mescolare il caffè con un cucchiaino.
“Ho parlato con mamma. Angela verrà a vivere con noi,” disse Lesha, guardando Oksana negli occhi, pronta a qualsiasi reazione.
Il silenzio si fece pesante. Oksana non sembrava sorpresa, ma la sua espressione tradiva una certa irritazione.
“Ancora? Non l’avevamo già detto?” rispose Oksana, con un tono sarcastico. “E cosa cambierà questa volta?”
“Le cose possono cambiare,” rispose Lesha, cercando di essere convinta. “Angela ha bisogno di noi. E tu… devi capire che questa è una cosa che riguarda la nostra famiglia. Non è solo una questione di lei e me.”
Oksana alzò gli occhi al cielo. “Non mi sembra che tu stia chiedendo il mio permesso. Mi sembra più che altro una decisione presa da te.”
“Non è così,” rispose Lesha, cercando di mantenere la calma. “Sto cercando di fare ciò che è meglio per tutti. Ma se non cerchiamo di far funzionare questa convivenza, tutto andrà a rotoli. Voglio che tu dia una chance a Angela, almeno per me.”
Oksana si fermò un attimo, poi sospirò, alzandosi dalla sedia. “Va bene,” disse lentamente, “ma se vedo che questa situazione diventa insostenibile, non mi tirerò indietro.”
Lesha annuì, sentendo un peso sollevarsi dal cuore. “Grazie,” disse sinceramente.
Oksana la guardò per un momento, poi aggiunse: “Ma non pensare che sia facile. Angela è sempre stata una causa di problemi.”
“Lo so,” rispose Lesha, “ma forse è il momento di risolverli insieme.”
Con quel piccolo passo, le due sorelle, anche se ancora distanti, avevano iniziato un nuovo capitolo della loro convivenza. Lesha sperava che, alla fine, non solo la loro famiglia, ma anche loro stesse, sarebbero riuscite a trovare un equilibrio, nonostante tutto.