Ma quella sera non si sarebbe giocata a dadi col destino. Quella sera, qualcosa in lei si ruppe.
I colpi cadevano uno dopo l’altro, come grandine. Sasha cercava di coprirsi con le mani, ma Kirill sembrava impazzito dalla rabbia. Ogni parola detta — o non detta — diventava un’esca. Ogni silenzio, un’offesa. Ogni gesto, una provocazione. Quella sera sembrava normale, o meglio, sembrava normale per la realtà distorta in cui viveva da mesi. … Read more