Abbandonata con i bambini la vigilia di Natale, ho deciso di sorprenderlo alla sua festa in ufficio

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Era la vigilia di Natale, e tutta la casa brillava di luci e decorazioni. Io, Elisa, avevo passato il pomeriggio a preparare tutto per la serata: l’albero addobbato con cura, le calze appese al camino, e il tacchino profumava già in cucina.

I bambini erano travestiti per l’occasione: la piccola Sofia con un vestito da principessa color rosa, mentre il piccolo Marco sfoggiava il suo costume da pirata, pronto a difendere il tesoro natalizio.

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Aspettavo con ansia l’arrivo di Marco, mio marito, che solitamente amava festeggiare il Natale insieme a noi. Quando entrò, sorrise e disse: «Tesoro, tutto è pronto? Perfetto! Mi serve un favore: puoi stirare la mia camicia bianca e il completo nero? Tra poco faccio una doccia, devo prepararmi per la festa aziendale.»

Mi sembrò normale, pensai volesse farsi bello per la cena in famiglia o magari per un incontro di lavoro. Stirai i suoi vestiti con cura, ma un sospetto cominciò a farsi strada quando, poco dopo, sentii una chiamata al cellulare di Marco. Era la moglie di un suo collega, che gli chiedeva: «Che abito indosserai stasera?»

Il cuore mi si strinse. Non ero stata nemmeno invitata? Perché non mi aveva detto nulla? Sentii una morsa di dolore e rabbia. Mi alzai, raccolsi Sofia e Marco, e decisi che non saremmo rimasti a casa a piangerci addosso.

Con determinazione, salimmo in macchina e ci dirigemmo dritti verso la festa. Quando arrivammo, la porta si spalancò e tutti rimasero senza parole nel vedere me e i miei bambini, elegantemente vestiti, irrompere nella festa aziendale.

Quello che accadde dopo cambiò tutto per noi… ma quella, come dicono, è un’altra storia. Vuoi sapere com’è andata?