Lena dormiva nel buio, rannicchiata tra i rifiuti di un cassonetto, cercando di sfuggire alla realtà che l’aveva costretta a quel destino. La sua vita era stata una lotta, ma i sogni di una vita migliore non la lasciavano mai. I suoi capelli sporchi e arruffati, il corpo emaciato, raccontavano storie di difficoltà e solitudine, ma nel suo cuore c’era sempre una scintilla di speranza.
Quella sera, Igor stava tornando a casa. La giornata era stata lunga, piena di trattative e numeri da calcolare. Il suo mondo era fatto di denaro, potere e lusso, ma dentro di sé sentiva un vuoto che niente riusciva a colmare. Decise di fare una passeggiata solitaria attraverso uno stretto vicolo per sfuggire alla frenesia del suo mondo.
Improvvisamente, un singhiozzo lieve attirò la sua attenzione. Si fermò, guardando oltre il buio. In fondo al vicolo, vide una figura, una bambina che dormiva tra i rifiuti, come se quella fosse la sua casa. Il contrasto tra la sua condizione e la vita che Igor conduceva lo colpì profondamente.
“Ehi, piccola,” disse, accostandosi con cautela, sfiorando la sua spalla.
Lena si svegliò di colpo, i suoi occhi pieni di paura. Si ritirò istintivamente, ma quando notò l’uomo vestito elegantemente, il suo sguardo divenne meno diffidente.
“Chi sei?” chiese, la voce tremante.
“Mi chiamo Igor. Mi occupo di affari. E tu, cosa ci fai qui?”
Lena sospirò e, dopo un momento, iniziò a raccontare la sua storia. Era rimasta sola dopo aver perso i suoi genitori in un incidente. Da quel momento, la sua vita era diventata una continua lotta per la sopravvivenza, senza mai trovare qualcuno disposto ad aiutarla.
Igor ascoltò, e qualcosa dentro di lui si mosse. I ricordi della sua infanzia, quando anche lui aveva dovuto lottare da solo, riemersero. Senza pensarci, disse: “So cosa si prova. Non dovresti essere qui. Meriti qualcosa di meglio.”
Lena lo guardò con sorpresa. Perché un uomo come lui voleva aiutarla? E, soprattutto, perché?