Condotta in una sala di sicurezza, la donna tremava. Diceva di non sapere cosa stesse accadendo. Ma Bars non smetteva di fissarla e guaire. Alexei osservava la scena con crescente inquietudine.

Tutto iniziò con un abbaio: improvviso, disperato, incessante. Come se l’angoscia avesse trovato voce e avesse squarciato il velo del rumore dell’aeroporto. La donna incinta sussultò, con gli occhi pieni di paura, quando un grosso pastore tedesco le si parò davanti. Istintivamente indietreggiò, proteggendosi la pancia con le mani. “Per favore, tenetelo lontano!” sussurrò, cercando … Read more

— “Mio figlio è al lavoro, dove dovrebbe essere,” rispose tagliente la donna, “e tu qui? A sprecare il tempo?”

Nastya tirò su le maniche del maglione, cercando di scaldarsi in quell’appartamento che sembrava sempre più freddo. Le gocce di pioggia battavano lente sui vetri sporchi, filtrando una luce autunnale malinconica. Era l’ennesimo pomeriggio di silenzi pesanti e parole non dette. Quando sua suocera, Lidiya Mikhailovna, entrò senza preavviso, Nastya sentì subito il peso di … Read more

Non ci fu nessun bacio, nessun abbraccio. Solo il rumore del suo passo che si allontanava.

Per il mio sessantesimo compleanno avevo scelto un vestito rosso. Non era un capriccio, ma una dichiarazione silenziosa: volevo ricordare a me stessa che, anche dopo quarant’anni di matrimonio e decenni di routine, ero ancora una donna, viva e degna di essere vista. Il vestito era elegante, con pieghe morbide e un taglio che accarezzava … Read more

La mattina dopo, ho trovato un biglietto sul tavolo: “Sono da mamma. Torno stasera.” Ho sorriso, ho rimesso il vestito rosso, mi sono guardata allo specchio e ho rivisto una donna viva, bella e libera.

Per il mio sessantesimo compleanno avevo deciso di fare qualcosa di diverso. Non volevo più scomparire nell’ombra di una vita ripetuta, fatta di doveri, silenzi e abitudini che avevano spento la mia luce. Così avevo scelto un vestito rosso, elegante ma sobrio, un vestito che raccontasse la donna che ero stata e che ancora volevo … Read more

Passarono settimane senza risposta, finché una sera sentii bussare alla porta. Era mia figlia, con un sorriso incerto ma gli occhi pieni di lacrime. Mi abbracciò forte e mi disse che aveva capito quanto fossi sola e che non avrebbe mai voluto lasciarmi così.

Ho 67 anni e vivo da sola in una vecchia casa di campagna, tra i ricordi e il silenzio. I miei figli, ormai adulti e lontani, mi chiamano poco e ogni volta che chiedo loro di venirmi a prendere, rispondono con un freddo rifiuto. Mi dicono che hanno vite impegnate, che non possono occuparsi di … Read more

Rimasi sorpreso, perché non avevo mai visto né conosciuto quella famiglia prima d’ora.

Mentre camminavo lungo la via principale del piccolo paese, una bambina dai capelli ricci mi si avvicinò timidamente. Aveva negli occhi una luce curiosa, e con voce innocente mi disse: — La tua foto è nel portafoglio di mia mamma! Rimasi sorpreso, perché non avevo mai visto né conosciuto quella famiglia prima d’ora. — Davvero? … Read more

Negli anni ’80, Lara Vento era l’icona di bellezza e sensualità che faceva sognare milioni di uomini

Negli anni ’80, Lara Vento era l’icona di bellezza e sensualità che faceva sognare milioni di uomini. Volti su poster, copertine di riviste patinate, spot televisivi: ogni suo sorriso era un riflesso di quell’epoca dorata fatta di musica pop, colori fluo e capelli voluminosi. Era la diva perfetta, incorniciata da luci e riflettori, ma dietro … Read more

“La tavola è nata per essere vissuta, non rinchiusa,” risposi.

Quando mi sono trasferito nel mio nuovo appartamento a Bologna, non avevo praticamente nulla: un materasso gonfiabile, una caffettiera e un entusiasmo esagerato. Fu mia zia Margherita, sempre un po’ eccentrica, a propormi di portarmi “una tavola antica che non sa dove mettere”. La tavola arrivò due giorni dopo. Era enorme, in legno scuro e … Read more

E io, figlia orgogliosa e finalmente consapevole, non potei fare altro che alzarmi in piedi e applaudire con le lacrime agli occhi.

Quando ho visto mia madre, settantenne, uscire dalla boutique del centro con una busta rigida firmata Dior, ho pensato fosse uno scherzo. Mia madre, Lucia, la donna più parsimoniosa che conosca, che da anni taglia i bottoni dalle camicie vecchie “perché possono servire”, aveva appena speso — scoprii poi — quasi settemila euro per un … Read more